Il quadro di San Giovanni Bosco, scopriamo la sua storia
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
Il quadro di San Giovanni Bosco, scopriamo la sua storia
Nella giornata di ieri, domenica 28 gennaio, la nostra comunità parrocchiale ha onorato San Giovanni Bosco con una giornata di festa, anticipando la memoria liturgica che la Chiesa ricorda ogni anno il 31 gennaio.
Anche quest'anno è stato a lungo esposto alla destra dell'altare il quadro che lo raffigura. Il santo sacerdote piemontese appare vestito in abito talare, col volto sereno e sorridente. La testa è incorniciata da una sottile aureola circolare, mentre il viso appare ben caratterizzato.
Questo dipinto ad olio su tela venne realizzato nel lontano 1936, solo due anni dopo dal giorno in cui don Bosco venne elevato agli onori degli altari, proclamato santo da papa Pio XI il 1° aprile 1934, domenica di Pasqua. A realizzare il dipinto fu la nostra concittadina Annunciata Camoni (detta Nuccia), figlia di Carlo Camoni, titolare della segheria Camoni allora situata sulla via Emilia, davanti al palazzo che ospitava la sede dell’ex Consorzio agrario provinciale. Appartenente ad una storica famiglia pontenurese, la signora Nuccia fu una pittrice dilettante attiva nel nostro paese tra gli anni Trenta e Cinquanta del secolo scorso.
Il quadro venne donato alla nostra chiesa nell'anno 1938, e già da allora nel giorno della memoria liturgica di don Bosco veniva collocato su un apposito tronetto per essere pubblicamente esposto alla venerazione da parte dei fedeli. Originariamente, fin verso la fine degli anni Settanta, il dipinto era collocato nel transetto sinistro della nostra chiesa, per essere in seguito spostato al primo piano del nostro Oratorio. Da qualche anno ha trovato nuovamente collocazione presso la nostra chiesa, appeso alla parete dove è collocata l’ancona della Madonna di Caravaggio.
Qualche anno fa il quadro è stato oggetto di un radicale intervento di restauro, che ha riguardato la pulizia generale della tela, il consolidamento e l'integrazione di alcune zone di pittura. Ad effettuare il restauro è stata chiamata Chiara Camoni, pronipote collaterale dell’autrice Nuccia Camoni, originaria di Pontenure, diplomata in scultura all'Accademia di Belle Arti di Brera, che lavora da vari anni come artista partecipando a mostre collettive e personali.