Sabato 10 febbraio, l’amministrazione del sacramento dell’Unzione degli infermi durante la celebrazione in onore della Madonna di Lourdes
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
Sabato 10 febbraio, l'amministrazione del sacramento dell'Unzione degli infermi durante la celebrazione in onore della Madonna di Lourdes
Davvero numerosi sono stati i fedeli che nel pomeriggio di ieri, sabato 10 febbraio, hanno preso parte alla celebrazione eucaristica prefestiva, durante la quale la nostra comunità ha celebrato con un giorno di anticipo la memoria della Beata Vergine di Lourdes, della quale proprio oggi la Chiesa ricorda il 160° anniversario dalla prima apparizione.
Tutti coloro che erano presenti alla santa messa, giovani e anziani, malati e sani, hanno potuto liberamente ricevere dalle mani del nostro parroco don Mauro il sacramento dell'Unzione degli Infermi. La grazia fondamentale di questo sacramento è una grazia di conforto, di pace e di coraggio per superare le difficoltà proprie dello stato di malattia grave o della fragilità della vecchiaia.
Mentre l'assemblea eseguiva alcuni canti che invitavano al raccoglimento e alla preghiera, il celebrante ha unto con l'olio benedetto i palmi e le fronte dei fedeli pronunciando la formula prevista dal rito: «Per questa santa unzione e per la sua piissima misericordia ti aiuti il Signore con la grazia dello Spirito Santo e, liberandoti dai peccati, ti salvi e nella sua bontà ti sollevi».
Nella giornata odierna, domenica 11 febbraio, la Chiesa ricorda infatti una delle più celebri apparizioni mariane, avvenuta a Lourdes, un piccolo borgo ai piedi dei Pirenei, proprio in questo stesso giorno centosessanta anni fa. La quattordicenne Bernadette Soubirous, una giovane contadina francese, recatasi presso la grotta di Massabielle, sulle rive del torrente Gave, per raccogliere la legna, ad un certo punto avvertì un vento impetuoso e vide apparire nella nicchia della grotta una figura luminosa di donna che sorridendo la invitò ad avvicinarsi. Riferendosi a questa prima apparizione, la giovane così la descrisse: «Io scorsi una signora vestita di bianco. Indossava un abito bianco, un velo bianco, una cintura blu ed una rosa gialla sui piedi».
L’apparizione si ripeté per altre diciassette volte e il 25 marzo la misteriosa figura dichiarò: «Io sono l’Immacolata Concezione», ordinando che su quel luogo venisse costruito un santuario. Tuttavia, il racconto di Bernadette non venne subito preso sul serio nemmeno dall'autorità ecclesiastica, mentre gli ambienti anticlericali ironizzavano sul fatto, ma proprio allora cominciarono a manifestarsi i primi prodigi e guarigioni miracolose che convinsero la folla che sempre più numerosa accorreva a Massabielle. Il 18 gennaio 1862 monsignor Laurence, vescovo di Tarbes, riconobbe che la Vergine era realmente apparsa alla giovane Bernadette, che da parte sua decise di divenire monaca e nel 1865 entrò a far parte delle suore dell’Istruzione Cristiana di Nevers, dove si spense nel 1879. Papa Pio XI la canonizzò l’8 dicembre 1933. Col passare del tempo, Lourdes è diventata meta di pellegrinaggi provenienti da tutte le parti del mondo. Assai numerosi sono i miracoli e le guarigioni miracolose avvenute nel corso degli anni, dei quali 70 casi sono ufficialmente riconosciuti. Il messaggio di Lourdes consiste nel richiamo alla penitenza e alla conversione, ma anche alla preghiera e alla carità.
In questo medesimo giorno viene celebrata da qualche anno anche la Giornata mondiale del malato. Istituita per volere di Giovanni Paolo II nel 1992, questa ricorrenza costituisce un’occasione di speciale attenzione e vicinanza da parte della Chiesa alla condizione degli ammalati e degli infermi e di tutti coloro si prodigano per alleviare le loro sofferenze fisiche e morali, a partire da familiari, operatori sanitari e volontari.
"Ecco tuo figlio…Ecco tua madre. E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé" (Giovanni 19,26-27). Le parole che Gesù, innalzato sulla croce, rivolge a sua madre Maria e al discepolo Giovanni, sono il tema scelto da papa Francesco per l'edizione di quest'anno. Nel suo tradizionale messaggio Francesco ha ricordato che la vocazione materna della Chiesa a favore dei bisognosi e dei malati ha «una storia bimillenaria di dedizione» che non va dimenticata e che continua ancora oggi in tutto il mondo: «ovunque essa cerca di curare, anche quando non è in grado di guarire». «L’immagine della Chiesa come "ospedale da campo" – ha spiegato ancora Francesco – è una realtà molto concreta perché in alcune parti del mondo sono solo gli ospedali dei missionari e delle Diocesi a fornire le cure necessarie alla popolazione».