Giovedì Santo 2018, la Santa Messa in “Coena Domini”
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
Giovedì Santo 2018, la Santa Messa in "Coena Domini"
Il Signore si alzò da tavola versò dell’acqua in un catino, e cominciò a lavare i piedi ai discepoli: ad essi volle lasciare questo esempio.
Nella serata di giovedì 29 marzo, Giovedì Santo, si è svolta la tradizionale celebrazione della Santa Messa in "Coena Domini". La liturgia rievoca i momenti dell’Ultima Cena consumata da Gesù con i discepoli prima del compimento della passione e della resurrezione. La celebrazione, dunque, apre il Triduo Pasquale, Giovedì, Venerdì e Sabato Santo, durante il quale si lascia spazio allo Spirito in preparazione alla Pasqua. In questi giorni, infatti, le campane, dopo aver suonato a festa per il Gloria, rimarranno "legate" e torneranno a suonare durante il Gloria della veglia pasquale.
Prima della celebrazione bambini e ragazzi del catechismo hanno portato all'altare i vasetti contenenti le proprie piante di frumento: all'inizio della Quaresima i catechisti avevano infatti consegnato i semi che ciascuno di loro ha poi fatto crescere con cura e dedizione in previsione di questo importante momento. Le piantine sono poi state poste attorno all’altare della reposizione, dove alla fine della celebrazione è stato riposto il Santissimo Sacramento, ornato anche da graziosi fiori e da germogli di veccia sativa, in dialetto veggia, una pianta ornamentale, come era consuetudine fino a qualche decennio fa.
Dopo le letture e in particolare il Vangelo di Giovanni, che ricorda l’episodio della lavanda dei piedi, il parroco ha fatto una breve omelia, prima di compiere a sua volta il gesto descritto nel brano evangelico e lavare i piedi a dodici fortunati ragazzi. Innanzitutto ha ricordato il significato e l’uso degli Oli Santi, consacrati la mattina di ieri in Cattedrale, durante la solenne celebrazione presieduta dal nostro Vescovo Gianni Ambrosio. Si tratta del Santo Crisma, dell’Olio dei catecumeni e dell’Olio degli infermi, portati all'altare all'inizio della Santa Messa. Ha poi spiegato il significato della lavanda dei piedi, cioè che «dobbiamo vivere la nostra vita nell’attenzione all’altro e nell’andare incontro al bisogno dell’altro». Infine il parroco ha descritto l’importanza del Triduo Pasquale, «un tempo diverso, un tempo sospeso, nel quale Dio entra in modo potente nella nostra vita perché noi possiamo diventare veramente figli di Dio». Il tradizionale rito della lavanda dei piedi, accompagnata dai canti del Coro "Perfetta Letizia", ha concluso il momento di riflessione sul Vangelo.
L’ultimo momento della celebrazione, svoltosi al termine della consacrazione e della comunione eucaristica, ha visto la breve processione, condotta da Don Mauro, durante la quale il Santissimo Sacramento è stato collocato nell'altare della reposizione. L’assemblea si è dunque sciolta nel silenzio, mentre alcuni fedeli sono rimasti in adorazione e devota preghiera ai piedi dell’altare.