Sabato 21 aprile 2018, visita di Monsignor Giovanni D’Ercole – La santa messa celebrata presso il Teatro OMI
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
Sabato 21 aprile 2018, visita di Monsignor Giovanni D'Ercole - La santa messa celebrata presso il Teatro OMI
Tutte le più belle foto della solenne celebrazione liturgica presieduta da monsignor D'Ercole presso il Teatro OMI
Nel pomeriggio di ieri, sabato 21 aprile, è tornato nuovamente in visita a Pontenure monsignor Giovanni D’Ercole, vescovo di Ascoli Piceno, che era già stato ospite della nostra Parrocchia il 18 febbraio dello scorso anno. Si tratta di un dono grande e prezioso per tutta la nostra comunità che ancora una volta si è mobilitata per accogliere al meglio l’illustre ospite, stringendo idealmente con un abbraccio sempre più stretto e fraterno tutte le popolazioni dell’Italia centrale che a partire dall'estate del 2016 sono state colpite a più riprese da una lunga e distruttiva serie di eventi sismici. Il nostro pensiero e la nostra vicinanza, come è naturale, sono rivolti in particolare a tutti i paesi che fanno parte della Diocesi di monsignor D’Ercole, un territorio, specialmente quello dell’alta valle del Tronto, che è stato particolarmente segnato dal violento terremoto del 24 agosto 2016 che flagellò i comuni di Amatrice (Rieti) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno), provocando oltre 300 morti e circa 65 000 sfollati.
Come era già avvenuto in passato, in occasione per esempio del sisma che nel 1980 devastò l’Irpinia o con il più recente terremoto che nel 2009 colpì duramente L'Aquila, la nostra comunità non è certo rimasta estranea o indifferente di fronte ad una così immane tragedia, ma con un grande slancio solidale ha deciso di contribuire al finanziamento di un moderno centro polivalente da realizzare presso il paese di Uscerno, uno dei numerosi centri che costituiscono il comune di Montegallo, in provincia di Ascoli Piceno, mentre la scorsa estate una dozzina di giovani educatori della nostra Parrocchia, guidati dal responsabile delle attività oratoriane Andrea Ciscato, hanno contribuito ad animare alcuni Grest organizzati presso alcuni campi per sfollati ubicati nei comuni di Montegallo e Cossignano, stabilendo un forte legame di vicinanza e affetto con quelle popolazioni e in particolare con bambini e ragazzi del posto.
Al suo arrivo a Pontenure, prima tappa di un viaggio che lo porterà a visitare nella giornata odierna anche le parrocchie di Sarmato e di Marcallo con Casone (Milano), monsignor D’Ercole è stato accolto dal nostro parroco don Mauro Tramelli, che ha molto insistito nei mesi scorsi perché si rinnovasse questo incontro. «Sono felicissimo di essere qui e sono fresco come una rosa», ha detto il Vescovo di Ascoli subito dopo essere sceso dall'automobile insieme a don Riccardo Patalano, giovane parroco della parrocchia di San Savino di Uscerno, non prima di aver scambiato un caloroso e fraterno abbraccio con don Mauro. Nel corso di una veloce visita al nostro Oratorio, durante la quale il Vescovo ha avuto modo di incontrare i ragazzi che si stanno preparando a ricevere il sacramento della Confermazione e i loro catechisti, monsignor D’Ercole non ha mancato di complimentarsi con don Mauro che l’accompagnava per la completezza delle strutture e per le tante attività che vi si svolgono, dimostrandosi particolarmente interessato all’OMI Academy, l’ormai famoso doposcuola organizzato dalla nostra Parrocchia in collaborazione con il Comune di Pontenure.
Appena prima dell’inizio della celebrazione eucaristica monsignor D’Ercole è stato accolto davanti all'ingresso principale dell'Oratorio dai musicisti della Banda "Del Val-Pegorini", che hanno eseguito alcuni brani in onore dell’illustre ospite. Per l’occasione la santa messa presieduta da monsignor D’Ercole si è infatti svolta presso la spaziosa e capiente sala del Teatro OMI, dove poco dopo le 18 ha fatto il suo ingresso la processione aperta dai ministranti; percorrendo il salone monsignor D’Ercole ha benedetto tutti i presenti e salutato le autorità prima di salire sul palco, ornato con bellissimi fiori, dove era stato allestito l’altare, su cui troneggiava l’antico crocifisso ligneo del XVII secolo. Hanno concelebrato insieme a lui la solenne liturgia don Mauro e don Riccardo Patalano, mentre i cantori del Coro "Perfetta Letizia", sotto la direzione di Silvia Riboni, sono stati chiamati ad accompagnare i momenti più significativi della celebrazione con i canti migliori del loro repertorio.
La santa messa si è svolta in un clima festoso e gioioso ma al tempo stesso intimo e sentito, allietata dalla vivace e colorata presenza di un gran numero di bambini e ragazzi del Catechismo e del Gruppo Scout Pontenure 1, che come di consueto hanno animato la liturgia. All'inizio della celebrazione don Mauro ha voluto rivolgere il suo personale benvenuto a monsignor D’Ercole, ringraziandolo pubblicamente per essere tornato nuovamente in visita nel nostro paese. «Montegallo ormai sembra quasi una succursale affettiva di Pontenure», ha detto don Mauro, un gemellaggio di fede e carità che «rinnoviamo oggi celebrando l’Eucarestia, condividendo la tavola e cercando di contribuire nel momento del bisogno, con quel poco che possiamo», mentre monsignor D’Ercole ricordava a sua volta che la «celebrazione eucaristica che facciamo insieme è il luogo migliore dove possiamo crescere in questa amicizia e in questa fraternità, che sono tipiche di noi cristiani».
Alla santa messa hanno preso ovviamente parte le autorità civili e militari del nostro Comune, tra cui il sindaco Manola Gruppi, il vice sindaco Angela Fagnoni, il maresciallo Luciano Salatino; non mancavano alcuni rappresentanti delle numerose associazioni di volontariato attive nel nostro paese, che si sono mobilitate per sostenere questa nobile iniziativa benefica. È stato ancora una volta davvero emozionante constatare come così tante persone, il grande salone era infatti gremitissimo, abbiano raccolto con grande entusiasmo l’invito ad essere presenti, dimostrando vicinanza e condivisione nei confronti di questi nostri fratelli in difficoltà. Tutte le offerte raccolte durante la celebrazione e il ricavato della successiva cena comunitaria andranno infatti a sostenere i progetti portati avanti con determinazione e impegno da monsignor D’Ercole nella sua Diocesi.
«Sono tornato davvero volentieri, vi porto tutti nel cuore», ha esordito monsignor D’Ercole iniziando la sua omelia, al termine della proclamazione del Vangelo della quarta domenica di Pasqua da parte del diacono Claudio Fervari. «Quando sono partito da Pontenure l’anno scorso, ho detto dentro di me "è stata una bella esperienza, chissà se ci ritroveremo", ma mai avrei pensato che don Mauro avrebbe insistito così tanto da obbligarmi a ritornare e io in fondo mi sono lasciato obbligare volentieri, perché l’amore può più del dovere». Nel periodo di Pasqua, ha proseguito il Vescovo di Ascoli, «la liturgia della Chiesa ci fa rileggere il libro degli Atti degli Apostoli, e in questo libro noi ci specchiamo per conoscere cosa è e come vive una comunità. Come già avveniva ai tempi degli Apostoli, e come peraltro avviene anche al giorno d’oggi, in ogni comunità ci sono rose e spine, cose belle e difficoltà, gioie e dolori, ma fin dall’origine è costante la consapevolezza che noi tutti abbiamo un riferimento straordinario, un qualcosa che ci unisce profondamente dando senso a quello che crediamo, che ci fa sentire a casa entrando in una qualsiasi chiesa del mondo: si tratta del nome di Gesù, cioè della persona di Gesù, morto per la nostra salvezza e gloriosamente risorto. Questo Gesù, come afferma San Pietro, "è la pietra, che è stata scartata da voi, costruttori, e che è diventata la pietra d’angolo. In nessun altro c’è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati" (Atti 4, 11-12). Si tratta del fondamento stesso della nostra fede».
Monsignor D’Ercole ha quindi spiegato: «La differenza fondamentale che il Cristianesimo pone, una differenza che nasce dal vero e profondo radicamento in Cristo, è l’insegnamento che Gesù stesso ci ha trasmesso e che ci invita ad amare e a considerare come un fratello il nostro prossimo anche se non lo conosciamo». «La parola del Signore questa sera ci incoraggia», ha concluso monsignor D’Ercole, «perciò continuiamo pure a pensare al nostro prossimo e a essere solidali gli uni con gli altri, aiutiamoci a vicenda, ma ricordiamo che occorre avere sempre nel cuore, al centro di tutto, il nome di Gesù, perché è lui il nostro segreto: il Cristianesimo infatti è una persona, è Dio che si è fatto uomo, si è messo addosso i nostri peccati, è morto sulla croce, ha sconfitto il potere della morte, della paura e della disperazione. La luce di Cristo non risolve certo tutti i problemi di coloro che sono toccati dal lutto e dalla disperazione ma impedisce che si perda il senso profondo della vita».
Al termine della celebrazione, come era già avvenuto lo scorso anno, molti dei presenti sono rimasti al proprio posto per ascoltare con attenzione dalla viva voce di monsignor D’Ercole una breve relazione sull'andamento dei lavori di ricostruzione a quasi due anni di distanza dal primo violento evento sismico che ha sconvolto e provato duramente ma non abbattuto quelle popolazioni laboriose tenaci, mentre il parroco di Uscerno ha rievocato con semplicità i tragici momenti del sisma e le molte difficoltà incontrate durante la ricostruzione, testimoniando la grande fede e operosità che anima i suoi parrocchiani.