Per mille strade siamo arrivati a Roma, il pellegrinaggio dei giovani pontenuresi per incontrare Papa Francesco
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
Per mille strade siamo arrivati a Roma, il pellegrinaggio dei giovani pontenuresi per incontrare Papa Francesco
“Vorrei invitarvi a fare questo cammino, questa strada verso il Sinodo, a farla con gioia, farla con desiderio, senza paura, senza vergogna, farla coraggiosamente. Ci vuole coraggio. E cercare di cogliere la bellezza nelle piccole cose”. (Papa Francesco)
Un invito poi un viaggio … e così lunedì 6 agosto ci siamo ritrovati con lo zaino sulle spalle pronti a partire per qualcosa che nemmeno immaginavamo; sapevamo solo che avremmo camminato, che avremmo dormito per terra e che tutto quello che ci serviva lo dovevamo portare noi.
I dubbi e le preoccupazioni erano tante ma, giorno dopo giorno, passo dopo passo, li abbiamo persi per strada per rimpiazzarli con entusiasmo, gratitudine e gioia perché gli incontri e le esperienze che abbiamo vissuto ci hanno permesso di vivere questi giorni a pieno assaporando la fatica, il silenzio, la bellezza, la felicità di arrivare e la provvidenza che anche i primi pellegrini vivevano.
Siamo partiti da Piacenza e il primo giorno abbiamo raggiunto La Verna, in provincia di Arezzo, dove abbiamo visitato i luoghi dove San Francesco si ritirava in preghiera, il secondo giorno abbiamo raggiunto Bibbiena dove abbiamo visitato il santuario di Santa Maria del Sasso, il terzo giorno abbiamo fatto tappa a Camaldoli dove siamo stati accolti dai monaci benedettini, il quarto giorno siamo arrivati alla antica pieve di Romena. I giorni successivi li abbiamo trascorsi a Roma insieme ad altri 70 000 giovani come noi.
Ogni giornata iniziava con una veloce ma assai abbondante colazione e subito dopo iniziavamo il cammino in silenzio che veniva interrotto dalle lodi dopo circa un’ora. Camminare in silenzio non è stato facile perché era sempre in quel momento che ci veniva in mente una notizia urgentissima da comunicare a chi camminava da parte a noi; nonostante questo il silenzio della mattina ci ha permesso di metterci in ascolto, di pensare e di confrontarci con noi stessi anche. Il silenzio veniva interrotto da un momento di preghiera nel quale veniva letto e commentato un brano di Vangelo e venivano dati altri spunti di riflessione.
Il cammino quindi riprendeva e lungo la strada sono nate nuove amicizie e altre si sono rafforzate perché quando cammini non hai nient’altro da fare, devi solo mettere un piede davanti all’altro e andare e quindi trovi il tempo di ascoltare, di ridere, di chiacchierare con persone diverse ad ogni chilometro, di cantare, di raccontarti. Nel pomeriggio arrivavamo alla tappa programmata e ad accoglierci c’era sempre una testimonianza di qualcuno che nella sua vita si era fidato del Signore e aveva deciso di offrirgli la sua vita. Le serate si dividevano tra momenti di preghiera, riflessione e svago.
Nei giorni 10, 11 e 12 agosto 2018 siamo invece stati accolti nella Città eterna dove siamo stai raggiunti anche da un altro gruppetto di Pontenure. La giornata di sabato è iniziata con la celebrazione della Santa Messa in San Pietro e poi è stata davvero piena perché anche se eravamo tantissimi ognuno di noi si sentiva protagonista di quel momento, era lì per una ragione. Il Circo Massimo ha fatto da sfondo al pomeriggio e alla serata di musica, testimonianze e preghiera con Papa Francesco. Tutto è iniziato con il concerto dei The Sun che attraverso le note e le parole delle loro canzoni hanno saputo coinvolgere, emozionare e far ballare tutti i presenti. Sono seguite le testimonianze di alcuni ragazzi che hanno i nostri stessi sogni e le nostre stesse paure a cui Papa Francesco ha saputo rispondere con parole semplici ma efficaci. Successivamente c’è stata la veglia di preghiera per il sinodo e nella sera/notte c’è stata la possibilità di ascoltare altre testimonianze e vivere momenti di preghiera in giro per le chiese della città aperte per noi.
La domenica mattina è iniziata all’alba... infatti, mentre eravamo in fila per entrare in Piazza San Pietro, abbiamo visto il sole sorgere. Anche lì siamo stati travolti da una folla colorata e rumorosa di giovani pronti a pregare ancora una volta insieme. Dopo aver celebrato l’Eucarestia abbiamo aspettato con trepidazione l’arrivo di Papa Francesco per l’Angelus domenicale. L’attesa sembrava infinita, il sole era ormai alto il cielo e ognuno di noi voleva accaparrarsi il posto migliore per vedere e salutare il Papa. Noi siamo stati fortunati ed è passato proprio vicino a noi!
Concluso l’Angelus abbiamo fatto ritorno verso caso con uno zaino ben più ricco perché insieme alle magliette e allo spazzolino, portavamo a casa tutti gli incontri, i pensieri, i momenti, le sensazioni, le parole, le emozioni vissute in quei giorni.
Per una settimana abbiamo vissuto praticamente fuori dal mondo sperimentando la fatica e la bellezza del cammino, la provvidenza, il coraggio di fare una scelta diversa da quelli che erano stati a casa e di raccontarci così come siamo a tutti quelli che non conoscevamo e hanno camminato con noi. In questi giorni abbiamo capito il valore dell’essenzialità imparando che certi viaggi si fanno con un bagaglio solo: il cuore.
Mentre tornavamo a casa, seduti su un comodo pullman, abbiamo capito che la parte più difficile non era la salita sotto il sole delle due (anche quella non scherzava) ma era tornare a casa perché ora vorremmo che tutti quelli che non sono partiti venissero contagiati da tutta la bellezza e l’entusiasmo che abbiamo vissuto noi e a cui non siamo pronti e non vogliamo rinunciare facendoci sopraffare dalla quotidianità e da una realtà deludente; ora che siamo a casa inizia la vera salita.
I "giovani pellegrini" Pontenuresi Angelo, Bea, Edo, Giulia e Rita