San Pio da Pietralcina, alcuni ricordi pontenuresi in occasione di due ricorrenze speciali
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
San Pio da Pietralcina, alcuni ricordi pontenuresi in occasione di due ricorrenze speciali
Quelle appena trascorse sono state giornate assai importanti per i numerosi fedeli devoti a San Pio da Pietralcina, uno dei Santi più venerati e più amati dalla gente. Lo scorso giovedì 20 settembre si è infatti celebrato il centenario della comparsa delle stigmate sul corpo del frate di Pietralcina: era la mattina del 20 settembre 1918 e tutto «avvenne in un baleno», dopo la celebrazione della messa nella chiesetta di San Giovanni Rotondo, quando il frate che già in tanti consideravano un santo fu «sorpreso dal riposo, simile ad un dolce sonno». Quando si risvegliò, come raccontò egli stesso in una lettera scritta un mese dopo al suo padre spirituale, si accorse «che mani, piedi e costato erano traforati e grondavano sangue».
Anche la giornata di domenica 23 settembre, in cui ricorreva come ogni anno la memoria liturgica di San Pio, elevato agli onori degli altari nel giugno 2002 da papa Giovanni Paolo II, è stata una giornata assai particolare e importante perché si è celebrato il cinquantesimo anniversario della morte del frate. Anche quest’anno, in occasione di questa ricorrenza, i cantori del Coro “La Torre”, sotto la direzione della loro maestra Paola Valla, hanno voluto a modo loro onorare il santo cappuccino e hanno accompagnato col canto la celebrazione eucaristica delle ore 10.30, rinnovando l’antico rapporto di fede e devozione che lega la corale al frate di Pietralcina. Infatti, fino a qualche tempo fa, il nostro Coro era chiamato ogni anno ad animare la celebrazione in onore di San Pio che si teneva presso il santuario di Santa Rita sullo Stradone Farnese, una bella tradizione che purtroppo si è interrotta con l’addio dei Frati Cappuccini.
Assai profonda e radicata è peraltro la devozione che unisce tanti fedeli Pontenuresi al santo di Pietralcina. Sin dai primi anni Novanta anche nel nostro paese si sono infatti diffusi e radicati diversi gruppi di preghiera ispirati alla figura del Santo, alcuni dei quali furono promossi da Carolina Schiavi-Ansaloni, che a lungo operò nella nostra comunità come educatrice, catechista e ministro straordinario dell’Eucarestia. Un rapporto dunque, rinsaldato anche dai numerosi pellegrinaggi che negli anni scorsi hanno portato tanti nostri parrocchiani a Pietralcina e San Giovanni Rotondo, pellegrinaggi organizzati e guidati in prima persona da don Giampiero Cassinari, che nutriva una grande e speciale devozione per questo santo. Diciotto anni fa, proprio in occasione di uno di questi viaggi in terra pugliese, ai quali non mancava mai neppure Silvia Zucca-Valla, infaticabile promotrice di viaggi e pellegrinaggi, venne acquistata la statua di rame raffigurante Padre Pio, collocata in seguito nel cortile interno della canonica.
Due anni fa, invece, il nostro attuale parroco don Mauro Tramelli ha benedetto una piccola statua raffigurante Padre Pio che è stata collocata su di un piedistallo nella nostra chiesa, proprio sopra l'ingresso della cappella destinata alle confessioni, un sacramento ritenuto da Padre Pio di fondamentale importanza e da lui sempre amministrato con la giusta severità, esigendo un'autentica e sincera conversione del cuore da parte dei penitenti che si affacciavano al suo confessionale. Appena sotto la statua è invece appesa una teca che conserva al suo interno una reliquia: si tratta di un piccolo ritaglio di stoffa del saio di San Pio che era stato donato alla nostra Parrocchia da una sua figlia spirituale qualche tempo addietro ed è ora esposta alla pubblica venerazione di tutti i fedeli.
Restano sempre attuali e indovinate le parole pronunciate da Paolo VI il 20 febbraio 1971. «Succederà per voi il miracolo che è successo per il padre Pio. Guardate che fama ha avuto», disse papa Montini, «che clientela mondiale ha adunato attorno a sé. Ma perché forse era un filosofo? Perché era un sapiente? Perché aveva mezzi a disposizione? Perché diceva la messa umilmente, confessava dal mattino alla sera ed era, difficile a dire, rappresentante, stampato delle stigmate di nostro Signore. Era uomo di preghiera e di sofferenza». Pensieri che entrano ancor più nell'animo se si pensa che tra circa tre settimane, il prossimo 14 ottobre, anche Paolo VI verrà proclamato santo.