Giovedì 17 gennaio, la benedizione del sale e degli animali nel giorno di Sant’Antonio Abate
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
Giovedì 17 gennaio, benedizione del sale e degli animali nel giorno di Sant'Antonio Abate
Nel corso delle numerose celebrazioni eucaristiche che si sono svolte nella giornata di giovedì 17 gennaio si è rinnovata l'antichissima tradizione, frutto della pietà popolare, che prevede la benedizione del sale e degli animali domestici nel giorno in cui per la Chiesa ricorre la memoria liturgica di Sant'Antonio Abate, un santo sempre molto venerato e invocato dai fedeli. La festa di Sant'Antonio era in passato una delle ricorrenze più sentite nelle comunità contadine, ma anche oggi è piuttosto diffusa, soprattutto nelle zone rurali e nei paesi della provincia dove le tradizioni sono molto più radicate che nelle grandi città.
«Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi e dona ai poveri,... poi vieni e seguimi!» (Matteo 19,21). Fu proprio aderendo a questo invito di Gesù, che si legge nel Vangelo in questo particolare giorno, che Antonio, a poco più di vent'anni, sentì nascere in sé il seme della vocazione alla vita religiosa. Dopo aver lasciato ogni cosa, apparteneva ad una famiglia assai ricca, Antonio decise di ritirarsi a vivere come eremita nel deserto dell’Alto Egitto. Presto, però, sentì i pericoli che in tale solitudine incombono su chi non vi è adeguatamente preparato; per questo si fece iniziatore di una forma monastica nella quale la vita comune, la preghiera, la carità fraterna sono mezzi di santificazione più sicuri che non certe pratiche austere della vita eremitica. Il suo esempio ebbe vasta risonanza e fu segnalato a tutta la Chiesa da Sant'Atanasio. È considerato il padre di tutti i monaci e di ogni forma di vita religiosa.
Commentando nel corso delle sue omelie il Vangelo che quasi diciassette secoli fa portò Antonio a lasciare i beni terreni e a convertirsi, don Mauro ha invitato i fedeli a non lasciarsi possedere dalle cose terrene, a non divenire "servi dei beni", a non lasciarsi legare da un "mucchio di cose che non ci servono per vivere bene", per conservare la nostra vera libertà, gioire di quello che abbiamo e donarlo con generosità al nostro prossimo, imitando proprio l'esempio che ci ha dato Sant'Antonio, che ritenne più importante sentirsi appartenente a Dio piuttosto che ai beni terreni. "Gli animali ci insegnano che anche noi esseri umani facciamo parte della Creazione, del grande progetto di Dio", ha ricordato ancora don Mauro, sottolineando che la Creazione ci è data in custodia perché la possiamo servire e non per distruggerla come purtroppo stiamo facendo.
Come è ormai tradizione, assai numerosi sono stati i proprietari di animali domestici che hanno partecipato alle sante messe in compagnia dei loro piccoli amici a quattro zampe: al termine delle varie celebrazioni tutti gli animali sono stati benedetti dal celebrante davanti alla statua di Sant'Antonio assieme al sale, ritenuto anticamente segno di sapienza, oltre che fondamentale integratore per l'alimentazione degli uomini e degli animali, che verrà consumato nel corso dell'anno come protezione contro le malattie. Si tratta di un rito antichissimo che si tramanda nei secoli in segno di protezione e ringraziamento nei confronti di questo popolare Santo, considerato il protettore degli animali e del lavoro contadino.