Domenica 27 Gennaio, la nostra comunità si ritrova per festeggiare San Giovanni Bosco
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
Domenica 27 Gennaio, la nostra comunità si ritrova per festeggiare San Giovanni Bosco
Anche quest'anno la nostra comunità si è ritrovata per festeggiare San Giovanni Bosco! Si è svolta infatti nella mattinata di ieri,domenica 27 gennaio, la consueta giornata di festa in onore del popolare santo sacerdote piemontese, che è stato scelto, per il suo particolare profilo e la sua attenzione nei confronti dei giovani e del loro mondo, come uno dei santi protettori della XXXIV edizione della Giornata mondiale della gioventù che si è svolta proprio in questi giorni nella lontana Panama con la partecipazione di papa Francesco.
Tornando alle nostre vicende parrocchiali, i festeggiamenti sono stati aperti dalla santa messa delle ore undici, alla quale come è ormai consuetudine hanno preso parte tantissimi bambini e ragazzi che, come avviene durante una festa di compleanno, si sono stretti in gioiosa preghiera attorno al "festeggiato" rappresentato in questo caso dal quadro raffigurante Don Bosco, realizzato nel lontano 1936 dalla pittrice pontenurese Nuccia Camoni, esposto anche quest'anno da qualche settimana alla destra dell'altare.
La celebrazione, accompagnata dai suggestivi canti eseguiti dai cantori del Coro "Perfetta Letizia" sotto la direzione di Silvia Riboni, è stata interamente animata dai giovani esploratori e guide del Gruppo Scout Pontenure 1, che si sono occupati di proclamare dall'ambone le varie preghiere e le letture, ma anche dell'offertorio. Durante questo momento di presentazione delle offerte, oltre al pane e al vino, sono stati portati all'altare anche alcuni simboli dello scoutismo, come un fazzolettone, un nodo, una bussola, del sale, la treccia e infine un cartellone realizzato dai giovani del Reparto in occasione della Giornata della Memoria, che si è celebrata proprio ieri in ricordo dell'Olocausto.
La giornata, terza domenica del Tempo ordinario, era però particolarmente dedicata a San Giovanni Bosco, anticipando la memoria liturgica del sacerdote piemontese che per la Chiesa ricorre il 31 gennaio di ogni anno. Don Bosco ancora oggi è uno dei santi più conosciuti, amati e venerati da parte dei fedeli, probabilmente perché in tanti lo sentono vicino nella vita quotidiana di ogni giorno. Vicino non solo perché è vissuto quasi alle soglie del nostro tempo, ma anche e soprattutto per la sua opera educativa a vantaggio dei ragazzi e dei giovani, ai quali don Bosco ha dedicato con straordinaria generosità la sua intera esistenza. Come tutti sanno, fra i tanti frutti scaturiti dal carisma e dallo sguardo profetico di questo grande santo, fondatore delle congregazioni dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice, c'è anche la nascita degli Oratori.
Non si può infatti fare memoria di San Giovanni Bosco senza ricordarlo come "il fondatore dell'Oratorio", luogo di giochi, di sogni e di crescita per tanti giovani. Nel 1841 don Bosco incontrò dei giovani nella sacrestia della chiesa di San Francesco d'Assisi a Torino per il primo di una serie di incontri di preghiera. La sua passione educativa lo portò ad avvicinare sempre più ragazzi, tra i quali Domenico Savio. I primi affollati incontri non avevano un posto fisso. Solo nel giorno di Pasqua del 1846 l'Oratorio si stabilì sotto una tettoia con un pezzo di prato, la tettoia Pinardi a Valdocco. Sulla scia delle sue iniziative, ritenute molto positive anche a livello sociale, e grazie anche alla fattiva opera dei suoi allievi, sono sorti, presso innumerevoli parrocchie, gli Oratori, divenuti col passare del tempo fra i più importanti luoghi di aggregazione e di formazione, sia religiosa che umana.
A questo proposito vogliamo riportare di seguito alcune considerazioni scritte esattamente 40 anni or sono da monsignor Silvio Losini, arciprete di Pontenure dal 1952 al 1977, che con lungimirante impegno negli anni Cinquanta riuscì a realizzare non solo l’Oratorio OMI, ma anche il Cinema, la palestra, il bocciodromo e il campo sportivo, spazi dove la maggior parte dei Pontenuresi ha trascorso la propria giovinezza, formandosi sui principi morali e civili della fede cristiana. «L'Oratorio - scrisse monsignor Losini sul numero di ottobre 1968 della Rivista "La Torre" - è la scuola della bontà e della pietà; è il laboratorio delle coscienze giovanili; è l'allenamento ai grandi doveri della vita; è la tessitura delle buone amicizie, che daranno poi alla compagine sociale la sua più schietta e solida coesione; è un vivaio di uomini sani, intelligenti ed attivi; è uno stupendo "fenomeno di popolo" ed è il fenomeno più tipico del "popolo di Dio"».
Tornando alla nostra cronaca, la giornata di festa è proseguita presso i locali dell'ex Bar OMI, dove si è svolta la polentata benefica preparata dai sempre attivi e disponibili volontari della sezione Avis di Pontenure. La polenta in molte delle sue possibili declinazioni (con la piccola, il gorgonzola o il solo sugo di pomodoro) è stata senza dubbio alcuno l'indiscussa regina del pranzo, che è stato "aperto" da un antipasto a base di salumi misti preparato dal piccolo ma sempre più affiatato manipolo di cuoche della Parrocchia (Elisabetta, Enrica, Franca e Roberta), mentre le deliziose torte realizzate dalle mani sapienti della signora Ave e delle sue brave aiutanti Anna e Lucia hanno chiuso in bellezza questo piacevole momento di incontro e condivisione, il cui ricavato verrà interamente destinato ai lavori di ristrutturazione e di adeguamento che da qualche tempo stanno interessando svariati ambienti del nostro Oratorio, per farlo diventare un luogo sempre più accogliente, moderno e al passo coi tempi.
Il pranzo è risultato particolarmente riuscito anche a causa della presenza, pressoché al completo, del Branco dei lupetti e delle lupette che per l'occasione, grazie anche all'insostituibile supporto del nostro parroco don Mauro, hanno organizzato una lotteria benefica allo scopo di raccogliere fondi per contribuire alla sistemazione del loro abituale luogo di ritrovo, noto nell'ambiente scout come "la tana", una stanza nel seminterrato dell'Oratorio, attigua al Focolare. Al termine del pranzo si è quindi svolta l'attesa estrazione dei numeri vincenti a cui hanno provveduto i bambini stessi, che nelle settimane scorse molto si sono spesi per vendere i biglietti al termine della messa delle ore undici, sempre affiancati e guidati con discrezione dai loro capi. Tanti erano i premi in palio(cesti alimentari, quadri a mezzopunto, ma anche giocattoli) che hanno recato contentezza e soddisfazione a tutti i fortunati vincitori!