“Ardeva ma non si consumava”, anche i nostri ragazzi presenti alla veglia diocesana di Quaresima degli adolescenti
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
"Ardeva ma non si consumava", anche i nostri ragazzi presenti alla veglia diocesana di Quaresima degli adolescenti
"Ardeva ma non si consumava", rimanda ad una celebre immagine biblica, quella del roveto ardente, il titolo della veglia di preghiera per gli adolescenti, organizzata nel tempo forte della Quaresima dalla Pastorale giovane vocazionale della nostra Diocesi, che si è svolta nella serata di venerdì 15 marzo presso la basilica di Sant'Antonino. Alla veglia, alla quale ha preso parte monsignor Gianni Ambrosio, hanno partecipato insieme ai loro educatori anche alcuni giovani del Gruppo dopocresima di I e II Superiore della nostra Parrocchia, che hanno così avuto modo di ascoltare la testimonianza di don Claudio Burgio, cappellano del carcere minorile "Beccaria" di Milano. Il sacerdote, autore del volume Non esistono ragazzi cattivi, ha imparato che il cuore dei ragazzi, dentro o fuori dal carcere, non è diverso. “Hanno tutti bisogno di adulti che siano testimoni di una vita bella, nella quale sono comprese la dimensione del sacrificio e della fatica”. Anche quei ragazzi etichettati come bulli, delinquenti, “di strada”, possono riscoprire una possibilità di futuro.
Di seguito alcune impressioni del giovane Simone, uno dei ragazzi della nostra parrocchia che ha partecipato a questo appuntamento così importante e ricco di significato:
«L'incontro di ieri mi ha posto diverse domande ma mi ha fornito anche delle risposte. Penso di aver capito che devo aprire gli occhi per capire ciò che da senso e pienezza alla mia vita, e che bisogna poter far ardere nel nostro cuore e in noi il potente fuoco che nasce da essa. Ho inoltre potuto comprendere che tutto ciò è un eterno cammino per raggiungere la piena realizzazione della nostra umanità seguendo i propri sogni e ideali in un processo di fratellanza reciproca. Tocca me quindi, mettere carne sul fuoco per proseguire dritto sulla mia strada, cercando di rispondere alle domande che la vita mi pone. Come faccio io, essere finito, nel mio lasso di tempo che è la vita poter dare un senso al grande mistero che avvolge tutti noi?»