Un tentativo di bonificare quel posto malsano fu iniziato dal conte Attilio Gori Mazzoleni, erede di uno dei latifondi più estesi, che nel 1896 fece venire dalle Marche circa duecento contadini stabili. L’anno dopo arrivarono da Corinaldo, provincia di Ancona, Luigi e Assunta Goretti, una giovane coppia che aveva messo al mondo sette figli: Tonino, morto a sette mesi, Angelo, Maria, nata il 16 ottobre 1890, Mariano, Alessandro, Ersilia, Teresina. In un primo tempo, si stabilirono a Colle Gianturco, dove conobbero Giovanni Serenelli e suo figlio Alessandro. Nacque un’amicizia che segnerà tragicamente il destino delle due famiglie. Dopo dissensi con il proprietario del fondo, i Goretti e i Serenelli si spostarono in un’altra località, Le Ferriere di Conca. Venne loro assegnata una delle rare case in muratura, detta Cascina antica; scala esterna, camere bastanti ai due nuclei familiari, cucina in comune. Sembrava un buon cambiamento; ma il 6 maggio del 1900 la malaria stroncò Luigi a soli 41 anni. La vedova Assunta dovette lavorare i campi al posto suo, lasciando la cura della casa, dei figli più piccoli e anche dei Serenelli, due uomini soli, alla Marietta, bambina che dovette maturare alla svelta. Anni dopo Assunta racconterà ad Armando Gualando, autore di una delle prime biografie della santa, come era pesantemente laboriosa la giornata di sua figlia: «Marietta si alzava prima di tutti, diceva le preghiere (…) poi, mentre io mungevo le mucche, badava alle galline e al pollaio. Poi preparava la colazione, svegliava i fratellini, li aiutava a vestirsi, faceva dire le preghiere. Poi andava a prendere l’acqua per il pranzo, l’insalata nell’orto, preparava il soffritto e prima che arrivassero gli uomini era tutto pronto. Nel pomeriggio stirava e ordinava le stanze (…) Se c’era da fare la spesa, andava a Conca e la faceva bene. La sera metteva a letto i fratellini (…) ma non aveva ancora finito e, mentre dicevamo il rosario, alla luce della lucerna, rammendava calzoni e camicie».