Sulle orme di San Pietro – La missione e l’annuncio del Vangelo
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
Sulle orme di San Pietro - La missione e l'annuncio del Vangelo
Continua in questo quinto episodio il nostro viaggio alla scoperta di San Pietro, il patrono della nostra Parrocchia, ripercorrendo brevemente le tappe del suo itinerario biografico così come emerge da uno sguardo sintetico dei documenti a nostra disposizione. Seguiremo in questo nostro viaggio soprattutto il Vangelo di Marco, che secondo la tradizione è stato discepolo e testimone diretto della predicazione di Pietro.
Ma Pietro gli disse: «Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina!». E, presolo per la mano destra, lo sollevò. Di colpo i suoi piedi e le caviglie si rinvigorirono e balzato in piedi camminava; ed entrò con loro nel tempio camminando, saltando e lodando Dio. (Atti 3, 6-8)
Il libro degli Atti degli Apostoli ci offre importanti notizie sul ruolo di Pietro nella Chiesa primitiva. Egli appare come il vero responsabile delle comunità cristiane che si vanno formando a Gerusalemme e in Palestina. È lui a proporre di integrare il posto lasciato vuoto da Giuda con la scelta di Mattia. Dopo l'evento di Pentecoste, prende la parola davanti al popolo e rende la sua bella testimonianza a Gesù, esortando tutti alla conversione.
Pietro ebbe il dono di operare miracoli, alla porta del tempio guarì un povero storpio, suscitando entusiasmo tra il popolo e preoccupazione nel Sinedrio. Anania e Zaffira caddero ai suoi piedi stecchiti, per aver mentito e Simon Mago che voleva con i suoi soldi comprare da lui il potere di fare miracoli, subì parole durissime e cadendo rovinosamente, in un tentativo di operarli da solo. Risuscitò Tabita a Giaffa per la gioia di quella comunità fuori Gerusalemme.
Pietro è protagonista anche dell'espansione e diffusione della Chiesa in territorio pagano. Conferma l'opera evangelizzatrice di Filippo tra i Samaritani e, scegliendo di battezzare Cornelio e la sua famiglia, ammette a pieno titolo i pagani nella comunità cristiana, stabilendo così che cristiani potevano essere anche i pagani e chi non era circonciso, come fino allora prescriveva la legge ebraica di Mosè. Nascono alcune difficoltà con i cristiani convertiti dall'ebraismo. Nel concilio riunito a Gerusalemme per dibattere la questione, Pietro riafferma la destinazione universale della salvezza di Cristo e la totale apertura ai pagani che non sono obbligati alle pratiche della legge mosaica. A causa del rifiuto opposto dall'autorità giudaica, più volte viene trascinato davanti al Sinedrio. Interrogato, deriso, percosso e imprigionato, sopporta tutto con gioia. Viene miracolosamente liberato e continua ad annunciare coraggiosamente il Vangelo di Gesù.
A questo punto la figura di Pietro scompare dall'orizzonte del libro degli Atti: la scena viene totalmente occupata dalla conversione e dalla missione di Paolo, il quale riconoscerà sempre a Pietro il ruolo di «colonna della Chiesa». Nel Nuovo Testamento ci sono due lettere che vengono espressamente attribuite a Pietro e poste sotto la sua autorità. In esse l'Apostolo è descritto come figura autorevole, martire e testimone, pastore supremo, garante della tradizione autentica e della fede ortodossa.