Domenica 1° Agosto, il Coro “La Torre” onora col canto i Santi Anna e Gioacchino
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
Domenica 1° Agosto, il Coro "La Torre" onora col canto i Santi Anna e Gioacchino
"Innalziamo lodi a Gioacchino e Anna", con questo solenne inno si è aperta la santa messa festiva celebrata nella mattinata di ieri, domenica 1° agosto, dal nostro parroco don Mauro Tramelli. La liturgia è stata allietata dai sempre suggestivi canti eseguiti dai cantori del Coro “La Torre”, presenti al gran completo per onorare attraverso le loro voci i Santi Anna e Gioacchino, genitori di Maria Santissima, madre del Signore, la cui memoria liturgica è stata celebrata dalla Chiesa universale il 26 luglio scorso. Ad accompagnare i cantori, rinforzati di recente da qualche nuovo ingresso, le note dell’organo suonato dalla maestra Paola Valla, storica direttrice del gruppo corale.
La celebrazione eucaristica, come ha ricordato in apertura il celebrante don Mauro, è stata occasione per ricordare nella preghiera i nostri anziani, sia quelli ospitati presso la Casa di riposo "Parenti" sia quelli soli e ammalati che hanno la possibilità di seguire ogni domenica la liturgia eucaristica grazie alla trasmissione in diretta streaming assicurata da un piccolo gruppo di volontari, affidando ciascuno di loro alla protezione dei Santi Anna e Gioacchino, considerati da tempo i patroni dei nonni e degli anziani, come riconosciuto anche dalla prima Giornata mondiale dei nonni istituita proprio quest'anno da papa Francesco, occasione propizia di festeggiamento ma anche di riflessione, per sconfiggere la solitudine che impera in questo nostro tempo e iniziare un nuovo cammino di amicizia e collaborazione fra le generazioni.
Commentando nella sua omelia il Vangelo del giorno (Giovanni 6,24-35) e le altre letture proposte dalla liturgia della diciottesima domenica del Tempo ordinario, don Mauro ha invitato i numerosi fedeli presenti a soffermarsi sul mistero del pane del cielo, del quale il dono della manna al popolo d'Israele ramingo nel deserto dopo l'uscita dalla schiavitù dell'Egitto è stato un soltanto simbolo, un'anticipazione. Infatti è Gesù stesso il vero pane del cielo, il Figlio inviato dal Padre per essere a noi donato nell'Eucarestia come vero e vitale nutrimento. Questo pane disceso dal cielo vale, infatti, assai più della manna, piovuta dall’alto come feconda rugiada: essa sfamava Israele, ma non lo strappava alla morte. Chi invece si ciba di questo pane, conquista la salvezza e la vita perenne.
Dopo la benedizione finale sono risuonate nella nostra chiesa le sempre suggestive note della Vergine degli Angeli, il celebre inno di Giuseppe Verdi che conclude il secondo atto della Forza del Destino, inno molto caro a un precedente parroco di Pontenure, don Giampiero Cassinari, che ci ha lasciato da pochi anni, un modo simbolico per affidarsi, alla vigilia della festa della Vergine degli Angeli, anche col canto alla protezione materna della Madre celeste, sempre prodiga di grazie e di benedizioni per tutti coloro che Le sono devoti.
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