Il Masci nella chiesa di Piacenza, alla scoperta della Cattedrale
di Redazione Sito ·
Il Masci nella chiesa di Piacenza
Alla scoperta della Cattedrale
Ogni anno di attività del MASCI ha un suo inizio e un tema, ma è bene ricordare che le tre Comunità presenti nella provincia di Piacenza, di comune accordo scelgono un filo conduttore che poi verrà declinato nel modo più adatto ad ogni singolo gruppo. Prima ancora di alzare il sipario, il nostro Assistente Spirituale di Zona, don Piero Bulla, è stato invitato dalla coordinatrice a suggerire un argomento che desse un’impronta unitaria e così è stato. Per questo sabato 23 ottobre la Comunità di Pontenure, quella di S. Dalmazio e quella di S. Lazzaro si sono ritrovate a Piacenza e dopo aver percorso un tratto delle vie del centro, hanno lanciato il tema che orienterà il loro cammino: “Il Sogno”.
Come ha ben sottolineato don Piero il sogno si deve intendere non tanto come qualcosa di utopistico al di fuori del quotidiano, avulso da tutto ciò che fa parte della vita reale, bensì come prospettiva da condividere. I momenti di riflessione e l’attività pratica che sono seguiti, hanno evidenziato sì i dubbi e le fatiche di ciascuno nel proprio percorso individuale, in famiglia, nella società, ma è emerso chiaramente che senza speranza tutto si svuota di significato. Non è stato difficile notare un parallelismo tra il cammino della chiesa intesa come donne e uomini di oggi, in cammino per costruire il futuro e realizzare un sogno, e quello che ha animato gli uomini e le donne che per più di un secolo hanno contribuito, anche concretamente, alla costruzione della nostra cattedrale.
Proprio il 14 di ottobre il nostro vescovo Mons. Adriano Cevolotto ha indetto un anno giubilare per ricordare i 900 anni dalla consacrazione del Duomo. Il MASCI di Zona ha ritenuto non solo importante, ma pure bello conoscere più da vicino la storia della cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta e a Santa Giustina e partecipare attivamente alla celebrazione eucaristica nella nostra chiesa “madre”. E’ stato un modo per apprezzarne l’architettura e non di meno sentirsi accolti nella “Tenda del cammino”, già, perché gli scout con le tende e il cammino spartiscono la loro piccola storia.
Rosita Galli
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