Missionari martiri: tanti oscuri testimoni di speranza
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
Missionari martiri: tanti oscuri testimoni di speranza
Martiri sono coloro che, con la loro donazione estrema, testimoniano la fedeltà al Vangelo della Croce, un amore per Cristo più forte anche della morte. Quando si sente parlare di martiri, il nostro pensiero corre molto naturalmente e spontaneamente alla lontana epoca delle persecuzioni attuate da Nerone, Decio e altri imperatori romani nei primi secoli di vita della Chiesa. In tutte le epoche storiche vi sono stati momenti difficili per la Chiesa, a volte vere e proprie persecuzioni caratterizzate da una radicale contrarietà al messaggio cristiano. Sempre però lo Spirito Santo ha suscitato persone coraggiose che hanno mantenuto fino in fondo la fedeltà al loro credo, fino al punto di sacrificare la propria vita per Cristo. E così, in ogni tempo, la testimonianza di fede e di amore offerta dai martiri ha accompagnato passo passo l'annuncio del Vangelo a tutte le genti della terra.
Purtroppo, ancora oggi, il martirio dei cristiani non è però soltanto un ricordo del passato: anzi, se durante le persecuzioni dei Cesari i martiri erano al massimo alcune migliaia, nel secolo appena trascorso essi si contano a milioni, vittime innocenti di odio, terrorismo, fanatismo e dittature crudeli nemiche dell'uomo. Anche ai nostri giorni, agli albori del nuovo millennio, la presenza della Chiesa, nelle diverse regioni del mondo, è arricchita dalla generosa e fedele testimonianza di suoi membri che soffrono e sono pronti a donare con generosità la loro stessa vita, come fece Stefano, il primo dei martiri, per testimoniare la fedeltà al Vangelo e alla Chiesa di Cristo.
Quest'oggi, venerdì 24 marzo, è stata celebrata la Giornata dei missionari martiri, gli «oscuri testimoni di una Speranza», per usare un’intensa espressione del priore di Tibhirine, Christian de Chergé. La scelta di questo giorno, che solitamente cade nel cuore della Quaresima, non è affatto casuale. Il 24 marzo del 1980, infatti, mons. Oscar Romero (canonizzato da papa Francesco il 14 ottobre 2018) veniva assassinato a San Salvador da militari suoi connazionali, fedeli al regime allora al potere. La ragione del martirio del Santo de America era proprio la vicinanza agli ultimi, ai salvadoregni schiacciati da un sistema di protezione delle élites a guida del Paese, che operava soprusi sul popolo contadino e operaio.
«Beati i perseguitati per causa mia»: una scomoda frase del Vangelo che continua ad essere attuale anche oggi, nel terzo millennio cristiano. Una frase che richiama con spontaneità e immediatezza tante storie di martirio del nostro tempo, dai sette monaci trappisti di Tibhirine (rapiti ed assassinati in Algeria) a mons. Luigi Padovese (massacrato nel giugno 2010 in Turchia), da suor Leonella Sgorbati (la missionaria della Consolata, originaria di Rezzanello, uccisa a Mogadiscio nel settembre del 2006), a padre Bernard Digal (morto durante le violenze anti-cristiane in India nel 2008), dalla missionaria laica Annalena Tonelli (uccisa in Somalia nel 2003) a un'altra religiosa come suor Dorothy Stang (uccisa dai fazendeiros, i latifondisti dell’Amazzonia, perchè impegnata nella causa dei poveri per la restituzione delle terre), senza dimenticare padre Jacques Hamel e don Andrea Santoro, entrambi uccisi in luoghi diversi mentre pregavano in chiesa, e molti, davvero troppi, altri testimoni di fede.
Lo scrittore cristiano Tertulliano scriveva: «Il sangue dei martiri è il seme di nuovi cristiani». Se è vero che in nessuna epoca della storia cristiana la Chiesa ha avuto tanti martiri come oggi, non dobbiamo certamente credere a chi dice che è finito il tempo della Chiesa o della religione, ma possiamo sperare con piena convinzione che nessuna violenza o persecuzione potrà fermare l’annuncio del Vangelo fino agli estremi confini della terra. Ci confortano a questo proposito le parole che il Signore stesso rivolse ai suoi discepoli quando affidò loro la missione di annunciare alle genti il regno dei Cieli:
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo. Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri! (Matteo 10,26-33)
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