Domenica 9 Aprile: testimoniare la gioia della Resurrezione nel giorno di Pasqua
di Redazione Sito ·
Domenica 9 Aprile: testimoniare la gioia della Resurrezione nel giorno di Pasqua
Ancora una volta, come ogni anno, un gran numero di persone ha partecipato alle solenni celebrazioni eucaristiche che si sono svolte nel giorno della Pasqua di Resurrezione del Signore, domenica 9 aprile. È questo giorno la solennità delle solennità, il culmine di tutta la liturgia, il centro della nostra fede e dei suoi santi misteri. La Risurrezione del Signore è, infatti, la dimostrazione massima della divinità di Cristo, non uno dei numerosi miracoli compiuti nel corso della sua vita pubblica, a beneficio di tante persone che credettero in Lui; questa volta è Gesù stesso, in prima persona che indica il valore della sofferenza, comune a tutti gli uomini, che trasfigurata dalla speranza, conduce alla Vita Eterna, per i meriti della morte e resurrezione di Cristo.
Ad accompagnare le varie Sante Messe che si sono svolte presso la nostra chiesa, tutte celebrate come di consueto dal nostro parroco don Mauro Tramelli, i suggestivi canti dei nostri due cori parrocchiali, i quali con lo stile e il repertorio che è loro proprio hanno reso ancora più viva e gioiosa la liturgia di questo giorno di grande festa per la Chiesa e per noi tutti. La celebrazione eucaristica delle ore nove e trenta ha visto in azione i cantori del Coro "La Torre", accompagnati all’organo dalla maestra e direttrice Paola Valla, mentre quella delle undici i più giovani cantori del Coro "Perfetta Letizia", diretti invece da Silvia Riboni.
Un grazie a tutti i coristi per l’impegno profuso, con il quale hanno saputo rendere più bella e santa la nostra preghiera, attraverso la solennità dei canti, la gioia della musica e l’armonia degli strumenti. E un ringraziamento altrettanto doveroso anche a tutti coloro che si sono spesi per preparare i riti e le cerimonie di questi giorni, dal nostro parroco che ha celebrato per noi i Divini Misteri ai sagrestani, dai chierichetti fino ai lettori, a chi ha disposto le sedie, a chi le pulite, a chi ha documentato il tutto con le foto, al nutrito squadrone, fatto di veterani e di giovani e giovanissimi di belle speranze, che ha assicurato i collegamenti audio e le numerose dirette streaming, un modo per rendere anche gli anziani, i malati e coloro che sono lontani stretti intorno al medesimo altare, dove l'Agnello pasquale è immolato per molti. Anche questo è un modo di rispettare il comandamento nuovo che ci ha dato il Signore prima della sua Passione, il comandamento dell'amore che si esplica attarverso il servizio.
Anche quest’anno la messa delle ore undici si è svolta all’aperto, sull’ampio sagrato della nostra chiesa, un modo per riaffermare concretamente e testimoniare pubblicamente la nostra fede nel Signore morto, crocifisso e risorto, perché la Pasqua, come ha ricordato il nostro parroco don Mauro nella sua omelia, è soprattutto l’andare incontro al Signore rimanendo stupiti per il grande mistero che supera le capacità dell’umano intelletto, è l'evento, la buona notizia, che cambia radicalmente il corso della storia. Come le donne che di buon mattino del giorno dopo il sabato si sono recate al sepolcro, anche noi siamo invitati a portare il lieto annunzio e a testimoniarlo con la nostra vita. Si, ne siamo certi Cristo è davvero risorto: tocca ora a noi risorgere con Lui a nuova vita.
Luca T.