Corpus Domini 2023: la festa della presenza, dell’amore e della meraviglia
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
Corpus Domini 2023: la festa della presenza, dell'amore e della meraviglia
Domenica scorsa, 11 giugno, abbiamo celebrato la solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo. La festa del Corpus Domini è la festa della presenza, dell'amore e della meraviglia di fronte alla sublime grandezza di Dio che si offre all’uomo nel pane spezzato.
La presenza di Dio in mezzo a noi ha assunto, nel corso della storia, un volto e un nome ben precisi, quelli di Gesù Cristo, immagine visibile del Dio invisibile, rivelatore del mistero del Padre. La sua incarnazione e nascita a Betlemme, dalla Vergine Maria, al tempo di Cesare Augusto, è l’apice di una lunga serie di eventi e segni attraverso i quali il Dio vivente aveva fatto sentire la sua presenza lungo tutta la storia della salvezza, dalla Creazione dell'uomo in avanti. Dopo l’Ascensione al cielo, la presenza di Gesù cambia segno ma non realtà. Egli resta e si dona ancora a noi sotto il segno del pane e del vino, nei quali offre il suo Corpo in cibo di vita eterna e il suo Sangue in bevanda di salvezza.
«Nella notte in cui veniva tradito…», Gesù sedette a tavola non con i suoi servi o i suoi seguaci ma con coloro che aveva scelto e chiamato "amici", quelli che lo avevano seguito e accompagnato durante la sua predicazione per le strade della Palestina, assistendo ai molti prodigi da Lui compiuti. È proprio in quella notte che il Signore, prima di offrire liberamente la sua vita per la nostra salvezza, consegnò a noi la sua "eredità" più preziosa: la sua Presenza vera, reale e sostanziale nel pane e nel vino che, per un mistero ineffabile ai sensi umani ma non alla fede, nell'Eucarestia diventano realmente quel nutrimento spirituale dell'anima che ci sostiene nel cammino della vita e ci conduce alla gioia piena ed eterna del Cielo.
Attraverso l'Eucarestia, che significa rendimento di grazie, il sacrificio della Croce è reso dalla Chiesa sempre attuale, perché la potenza della salvezza si rinnovi oggi e sempre, nella nostra vita e in quelle degli uomini di tutti tempi. Ci ricorda a questo riguardo, con la consueta semplicità, papa Benedetto XVI: "Il mutamento della sostanza del pane e del vino nel Corpo e Sangue di Cristo è frutto del dono che Cristo ha fatto di se stesso, dono di un Amore più forte della morte, Amore divino che lo ha fatto risuscitare dai morti. Ecco perché l’Eucaristia è cibo di vita eterna, Pane della vita".
L’Eucaristia è l’espressione più alta dell’amore di Dio per noi. Il Signore crocifisso, morto e risorto che celebriamo durante la messa non appartiene a una favola o allo sbiadito ricordo di un lontano passato, del quale conserviamo soltanto un vago ricordo. Egli è presente in persona in mezzo a noi, come ci ricorda ancora una volta il Vangelo: «Ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine del mondo» (Matteo 28,20). Non smette mai di invitarci ad amarci gli uni gli altri per trasformare la nostra vita e inaugurare così anche la trasformazione del mondo in cui viviamo.
«Per comprendere al meglio il Vangelo di questa festa del Corpus Domini, - ha ricordato a questo riguardo nella sua omelia il nostro parroco don Mauro Tramelli - bisognerebbe leggere tutto il capitolo numero sei di Giovanni in cui questo brano è inserito. Nel Vangelo Gesù dice che, per avere la vita eterna, è necessario mangiare il Suo corpo e bere il Suo sangue, ma non si tratta solo di mangiare e bere perché serve assaporare e sentire quello che si fa. Se viviamo la vita senza percepire la presenza del Signore e senza donarsi agli altri, noi vivremo solo superficialmente e nella mediocrità: "Dove passa un cristiano che sa gustare la presenza del Signore lascia una traccia bella, viva e attraente».
Al termine della santa messa, anche se non si è svolta la tradizionale processione, la nostra Comunità si è comunque stretta al Santissimo Sacramento esposto nell'ostensorio per adorare Gesù eucaristico, fonte inesauribile di salvezza, alimento dell'anima e pegno di vita eterna, e ricevere la benedizione. Insieme all'incenso sono saliti al Cielo anche i melodiosi canti e le umili preghiere che ognuno aveva nel cuore, che ci piace pensare si siano unite, in meraviglioso connubio, con quelle degli angeli e dei santi che non smettono mai di lodare il Dio Uno e Trino.
Elisabetta e Luca T.