San Pietro, il nostro patrono: la sua missione e la sua grandezza
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
San Pietro, il nostro patrono: la sua missione e la sua grandezza*
Il nome di Cefa imposto da Cristo a Simone significa "roccia" piuttosto che "pietra". In virtù di questo nome, Simon-Pietro è partecipe della saldezza duratura e della fedeltà incrollabile di Jahve e del suo Messia. Ciò indica la sua situazione eccezionale.
La scelta di Pietro non è dovuta alla sua personalità, per quanto interessante, o a qualche merito. Questa elezione gratuita gli ha conferito una grandezza, e questa grandezza poggia sulla missione che Cristo gli ha affidato e che egli doveva compiere nella fedeltà dell’amore. Se non per primo, almeno tra i primi, Simone fu chiamato da Gesù a seguirlo. Comunque sia, Pietro occupa tra i discepoli un posto preminente, in testa alle liste di apostoli o al gruppo dei tre privilegiati a Cafarnao, dove Gesù dimora ordinariamente nella casa di Pietro. È Pietro a prendere la parola a nome di tutti soprattutto nel momento solenne in cui riconosce la messianicità di Gesù. Il messaggio affidato dagli angeli della resurrezione alle sante donne contiene una menzione speciale di Pietro. Giovanni lo lascia entrare per primo nel sepolcro, infine, e soprattutto, Cristo risorto appare a Cefa prima di manifestarsi ai Dodici. Dovunque, nel Nuovo Testamento, è messa in rilievo questa preminenza di Pietro. Essa tuttavia non esclude né la ricerca laboriosa del disegno di Dio, né la responsabilità collegiale degli Apostoli, né le iniziative di Paolo.
Questo primato di Pietro è fondato sulla sua missione, espressa in parecchi testi evangelici.
Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: «La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?». Risposero: «Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Voi chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli». Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo. Da allora Gesù cominciò a dire apertamente ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risuscitare il terzo giorno. Ma Pietro lo trasse in disparte e cominciò a protestare dicendo: «Dio te ne scampi, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Lungi da me, satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!». (Matteo 16, 13-23)
Fondamento sul quale Cristo edifica la propria comunità, Pietro riceve una missione di cui deve beneficiare tutto il popolo. Contro le forze del male, che sono potenze di morte, la Chiesa edificata su Pietro ha l'assicurazione della vittoria. Così la missione suprema di radunare gli uomini in una comunità, in cui rivivono la vita beata ed eterna, è affidata a Pietro, che ha riconosciuto in Gesù il Figlio del Dio vivente. Come in un corpo una funzione vitale non può fermarsi, così nella Chiesa, organismo vivente e vivificatore, bisogna che Pietro, in un modo o nell'altro, sia sempre presente per comunicare senza sosta ai fedeli la vita di Cristo.
Simone, Simone, ecco satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli». (Luca 22, 31 e anche Atti)
Alludendo senza dubbio al suo nome, Gesù annuncia a Pietro che dovrà «confermare» i suoi fratelli, dopo essersi ravveduto del suo rinnegamento; la sua fede, grazie alla preghiera di Cristo, non verrà meno. Questa è appunto la missione di Pietro, descritta da Luca negli Atti: egli sta alla testa del gruppo riunito nel cenacolo; presiede all'elezione di Mattia (Atti 1,15); giudica Anania e Safira (Atti 5,1-11); in nome degli altri apostoli, che sono con lui, proclama alle folle la glorificazione messianica di Cristo risorto ed annunzia il dono dello Spirito (Atti 2,14-36); invita al battesimo tutti gli uomini (Atti 2,37-41), compresi i "pagani".
Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone di Giovanni, mi ami tu più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti amo». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo: «Simone di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti amo». Gli disse: «Pasci le mie pecorelle». Gli disse per la terza volta: «Simone di Giovanni, mi ami?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi ami?, e gli disse: «Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecorelle. In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi». Questo gli disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E detto questo aggiunse: «Seguimi». (Giovanni 21, 15-33)
In forma solenne, e forse giuridica, Cristo risorto per tre volte affida a Pietro la cura di tutto il gregge, agnelli e pecore. Questa missione deve essere intesa alla luce della parabola del Buon Pastore salva le sue pecore, raccolte in un sol gregge e queste hanno la vita in abbondanza; egli dà anche la propria vita per le sue pecore; perciò Cristo, annunziando a Pietro il suo futuro martirio aggiunge: "Seguimi". Egli deve camminare sulle orme del suo maestro, soltanto dando la vita, ma comunicando la vita eterna alle sue pecore, affinché non periscano mai.
«Seguendo» Cristo, roccia, pietra vivente, pastore che ha il potere di ammettere nella Chiesa, cioè di salvare dalla morte i fedeli e di comunicare loro la vita divina, Pietro, inaugurando una funzione essenziale alla Chiesa, è veramente il «vicario» di Cristo. Questa è la sua missione e la sua grandezza.
*testo tratto dal numero 6/7 Giugno 1997 della rivista parrocchiale "La Torre"