Tutti i Santi e Defunti: un’unica memoria, un’unica festa
di Redazione Sito ·
Tutti i Santi e Defunti: un'unica memoria, una sola festa
Mi piace pensare e credere che la festa dei Santi e quella dei Morti siano un tutt’uno, non si possano, cioè, disgiungere l’una dall’altra, se è vero come è vero che i meriti del Crocefisso sono tali da rimettere le colpe ad ogni uomo che in qualche modo abbia voluto, pur nell’ultima ora, chiedere il perdono.
Non abbiamo forse letto nel Vangelo di qualche domenica fa che anche gli operai dell’ultima ora sono stati remunerati con la stessa paga degli altri? E che il “buon ladrone” consapevole e pentito del male commesso è stato perdonato da Gesù stesso, che lo ha portato con sé in Paradiso?
Infatti, la Chiesa ci dice che i santi non sono solo quelli canonizzati e proclamati tali, ma anche coloro che pur nel nascondimento e nella vita quotidiana, hanno amato il Signore, si sono comportati rettamente, sostenuti, questo sì, da una grande fede in Cristo.
Nell’orazione dell’offertorio dell’antica liturgia del Sacro Cuore di Gesù (Messale ambrosiano del 1942) si legge: “Nella semplicità del mio cuore, lietamente ti ho dato tutto”. Credo che tanti dei nostri cari, defunti, abbiano fatto questo.
La letizia con cui dovremmo affrontare la vita ed ogni evenienza che essa comporta sta proprio nel vivere la concretezza e la semplicità del quotidiano, sicuri che Cristo si prende tutto a cuore della nostra umanità e la perdoni e le dia valore anche se, come ci ricorda il salmsita, “Cosa è l’uomo, perché tu te ne ricordi e ne abbia cura”?
Per questi motivi e tanti altri, spero che i nostri morti e i nostri Santi vivano insieme nella gioia eterna davanti alla Trinità Beata, in Paradiso.
Livia