La festa dei Santi e il ricordo dei defunti: tra beatitudine e misericordia
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
La festa dei Santi e il ricordo dei defunti: tra beatitudine e misericordia
Solennità di Tutti i Santi (1° Novembre). - In questi giorni ormai dal tipico clima autunnale, come vuole un’antica tradizione che non accenna a spegnersi e sembra resistere persino ai tanti cambiamenti che caratterizzano questi nostri tempi, si è rinnovato il silenzioso ma sempre sentito pellegrinaggio per visitare i nostri cari defunti che riposano il sonno eterno in attesa della beata risurrezione, un gesto semplice che accomuna, nel ricordo, non solo i credenti ma tutte le persone che si recano in questi giorni al cimitero, nel segno di un legame di amore, ravvivato nella preghiera e nella memoria, che neppure la morte è in grado di spezzare.
In tanti hanno così varcato i cancelli del nostro camposanto, per recitare una preghiera per i propri morti, accendere un lumino, portare sulle tombe un mazzo di fiori, o anche solo accarezzarne dolcemente le lapidi. In tanti hanno pure partecipato alla santa messa celebrata nel pomeriggio di mercoledì 1° novembre dal nostro parroco don Mauro Tramelli presso lo spiazzo in cui sorge la cappelletta del cimitero, in cui riposano alcuni dei sacerdoti maggiormente legati a Pontenure.
"Ci siamo dati appuntamento al cimitero con coloro che sono andati avanti", ha detto don Mauro commentando il Vangelo del giorno, incentrato sul discorso della Montagna e sulle Beatitudini, che esprimono e rispondono all'innato desiderio di felicità che dimora nel cuore dell'uomo. "Il Vangelo non è una pia esortazione ma un impegno concreto", ha ricordato don Mauro, spiegando che nel cimitero, dove riposano i nostri defunti, ci troviamo nel Regno dei cieli. Ad accompagnare la celebrazione eucaristica i canti eseguiti da un piccolo gruppo di cantori del Coro "La Torre".
Luca T.
Commemorazione di tutti i Fedeli Defunti (2 Novembre). – Anche se il maltempo ha reso impossibile la celebrazione della santa messa al cimitero, il giorno successivo in tanti si sono ritrovati in chiesa per partecipare alla santa messa mattutina concelebrata da don Luigi Mosconi assieme a mons. Giancarlo Dallospedale, anch'egli per molti decenni missionario in Brasile e attuale direttore dell’Ufficio missionario diocesano. Attraverso la preghiera e il canto, si è elevata a Dio, gloria dei credenti e vita dei giusti, che ci ha salvati con la morte e risurrezione di Cristo, la preghiera di essere misericordioso con i nostri fratelli defunti e di donare a tutti loro la beatitudine senza fine.
Nella sua omelia don Luigi ha sottolineato, tra l’altro, come questa giornata ponga in evidenza il ricordo di coloro che ci hanno generato, che hanno camminato con noi, con i quali abbiamo condiviso momenti, emozioni, sentimenti. Come ricordato dalla seconda lettura, la lettera di San Paolo ai Romani, la creazione tutta geme, ha continuato don Luigi. La sua caducità la rende imperfetta, come un travaglio che aspira al godimento della pienezza dei frutti della redenzione. La gloria dell’aldilà, nel cammino terreno, è preceduta dalle doglie del parto. Una salvezza o dannazione che deriva dalla scelta dell’uomo, perché Dio, come ha ben ricordato don Luigi, non vuole mandare nessuno all’inferno, ma è l’uomo che stesso si costruisce la dannazione per una sua scelta personale che evita la misericordia eterna e divina.
Luca T.