Qualche ricordo missionario: la partenza di don Mosconi alla volta del Brasile (23 novembre 1967)
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
Qualche ricordo missionario: la partenza di don Mosconi alla volta del Brasile (23 novembre 1967)
Ricordando l’esperienza missionaria di don Luigi Mosconi nell'Amazzonia brasiliana, qualche ricordo di uno storico viaggio.
Era il 23 novembre 1967, l’anno delle rivolte studentesche e della Guerra dei sei giorni. Esattamente cinquantasei anni fa, due sacerdoti piacentini, don Luigi Mosconi e don Virgilio Zuffada, s’imbarcarono a Genova a bordo del transatlantico Eugenio Costa. Destinazione finale del loro viaggio era il Brasile, dove pensavano di restare per un quinquennio (e dove, alla fine, don Luigi sarebbe rimasto per più di cinquant’anni). Incredibile per i tempi di oggi, questo primo viaggio verso il Nuovo Mondo durò ben dieci giorni di traversata, prima che la nave gettasse l’ancora nel porto di Rio de Janeiro il 3 dicembre successivo.
Lo ricorda così don Luigi quella lunga traversata: "Quando la nave salpò da Genova, i piacentini che erano venuti a salutarci pregarono ad alta voce il Padre Nostro. Anche noi ci unimmo alla preghiera, con un forte nodo alla gola, agitando le mani finché il porto scomparve nel buio della notte". A inviarli ufficialmente in missione era la Diocesi di Piacenza con l’arcivescovo Umberto Malchiodi, dopo che nel 1964, in pieno Concilio Vaticano II, avevano preso per primi la via dell’America Latina don Giuseppe Castelli (Brasile) e don Pietro Callegari (Guatemala).
"Prima di partire - ha ricordato di recente don Mosconi - io e don Virgilio avevamo scritto una lettera a tutta la diocesi. C’era, in quel tempo un gran fermento missionario, ed abbiamo cercato di coinvolgere l’intera Chiesa di Piacenza. Don Virgilio, dall’animo buono e gentile, ora è in cielo che ci attende. Durante il lungo viaggio, quando l’ho visto, sulla nave, piangere come un bambino, ci siamo fatti coraggio a vicenda ed abbiamo iniziato insieme una grande e bella avventura missionaria".
A spingere don Luigi a questo memorabile viaggio verso una la terra di missione, furono le parole che papa Giovanni XIII aveva rivolto ai numerosi seminaristi convenuti a Roma durante la prima sessione del Concilio Vaticano II. Così don Luigi ricorda quel momento decisivo per la sua vita: "Giovanni XXIII propose a noi prossimi presbiteri di essere disponibili ad andare dove più era necessario nel mondo. Parole che mi colpirono molto. Erano anni di grandi sogni, di grandi speranze. Il Concilio bolliva dentro di noi. Solo cinque anni prima, nel 1957, Pio XII aveva pubblicato la lettera 'Fidei donum', nella quale invitava i preti diocesani ad aprirsi all’orizzonte missionario".
Don Luigi accolse l’invito del Papa e così lo racconta oggi: "Nel dicembre 1966 ne parlai al vescovo Malchiodi e mi chiese di pensarci su bene. Cosa che feci. Nel gennaio 1967 Mons. Malchiodi mi liberò per la missione. Se la traversata fu difficile, non minori difficoltà presentò lo sbarco e l’ambientamento in una terra straniera. Sebbene si fosse a dicembre faceva molto caldo. Prendemmo la corriera e dopo 1.200 chilometri arrivammo alla diocesi di Vitoria da Conquista, ove fummo destinati. Prima di partire, Papa Paolo VI – oggi santo – ci volle salutare, eravamo una quindicina in partenza per vari paesi dell’America Latina. Ci passò tre raccomandazioni importanti: 1) Essere testimoni del Vangelo, 2) Stare sempre dalla parte dei più deboli 3) Aiutare le diocesi a mettere in pratica gli orientamenti del Concilio". Don Luigi conclude dicendo: "Tre messaggi che divennero stella polare per noi in partenza. Immensamente grato per questo straordinario servizio missionario che il Signore ci ha donato".
a cura di Luca T.