Tombola in Oratorio, una passione ‘evergreen’…
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
di Luca T. – 26 Febbraio 2024
Nella maggior parte delle Parrocchie tombola fa rima con Epifania… E così, una volta conclusosi il periodo natalizio e le sue immancabili feste, anche la tombola dice arrivederci all’anno prossimo, con gran scorno di chi (e sono tanti) proprio non riesce a farne a meno.
Ma la nostra Parrocchia per fortuna è differente, almeno per la gioia del piccolo ma affiatato gruppo di appassionati di quest’antico gioco dalle origini squisitamente e orgogliosamente partenopee, che non vedono l’ora che arrivi l’ultima domenica del mese per sfidarsi a colpi di terne e cinquine…
Essì, qui a Pontenure non esiste la quaterna… noi in ogni caso non ci facciamo troppi problemi, e la chiamiamo tombola lo stesso!, cosa che farebbe forse storcere il naso ai puristi del gioco, che ci sono, anche se fortunatamente sono – ancora oggi, perlomeno – assai meno numerosi di quelli della Crusca…
Anche nel pomeriggio di ieri, domenica 25 febbraio, mentre un visibilissimo e splendido arco sulle nubi annunciava la fine della pioggia, nel nostro Oratorio (per la precisione presso l’ormai fu Bar OMI, che tanti simili raduni ha visto in passato) sono risuonati numeri su numeri, rigorosamente dall’uno al novanta, che hanno fatto da trama e sfondo a un bel pomeriggio trascorso in compagnia.
Ad accogliere l’affezionatissimo pubblico, mai sazio dell’ebrezza di tentare la sorte, vi era in bella mostra una gran quantità di premi utili e graziosi, oggetti per la casa, biscotti, frutta e prodotti alimentari assortiti, oltre a due ricchi cesti colmi di ogni ben di Dio (preparati dalle mani sapienti di Teresa ed Elisabetta), ambedue ambitissimo bottino destinato ai fortunati vincitori.
Anche grazie alle squisite torte preparate da una cuoca provetta, la signora Franca, il pomeriggio è filato via lieto e felice, ricaricando della mai sufficiente spensieratezza (e non solo) grandi e piccini. Questo ovviamente fino al prossimo (attesissimo) pomeriggio “tombolaro”!