Meditando sulla Passione al principio della Settimana Santa, veglia di preghiera a Muradello
di Redazione Sito ·
di Luca T. – 26 Marzo 2024
In questo “ultimo miglio” di Quaresima, anche la Comunità cristiana di Muradello si sta preparando alla celebrazione della Pasqua. E così ieri sera, lunedì 25 marzo, proprio al principio della Settimana Santa, complice la proverbiale disponibilità di don Luigi Mosconi, si è svolta una particolare veglia di preghiera tutta incentrata sulla meditazione della Passione del Signore.
Attraverso alcune diapositive, e le ispirate parole di don Luigi che le hanno accompagnate, i numerosi fedeli presenti nella chiesa di San Colombano Abate hanno così avuto modo di soffermarsi sulle vicende che hanno segnato le ultime ore terrene del Redentore, accompagnando idealmente Gesù dal Cenacolo, dove nella notte in cui fu tradito consegnò alla Chiesa i sacramenti dell’Eucarestia e del sacerdozio, fino alla brulla cima del Calvario, dove tutto fu compiuto per la salvezza dell’uomo.
Una serie di acute e precise considerazioni medico-scientifiche, redatte da esperti medici e chirurghi dell’ospedale San Carlo Borromeo di Milano, hanno aiutato tutti a comprendere meglio alcuni degli eventi narrati con grande precisione nei Vangeli, fonti storiche da valorizzare e riscoprire, nonostante siano spesso ritenute – peraltro a torto – tutt’altro che affidabili dalla moderna critica.
Diverse le situazioni che sono state oggetto di particolare approfondimento: dall’ematidrosi (sudore di sangue) che colpì Cristo nell’orto del Getsemani, alla durezza della flagellazione cui Gesù fu sottoposto nel cortile del pretorio, dalle crudeli beffe dei soldati romani alla crocifissione, pena infamante riservata agli schiavi, fino alla morte improvvisa, probabilmente per cedimento del cuore, e alla successiva ferita con la lancia al costato da cui sgorgarono copiosi sangue e acqua.
Ripercorrere le vicende della Passione, nella loro intensa e cruda realtà di atroce sofferenza fisica, ha consentito a tutti i partecipanti di avere una visione meno superficiale e “romantica” della lunga agonia che Cristo sopportò nelle ultime ore della sua vita terrena, senza dimenticare poi le non minori sofferenze psicologiche provocate dalla solitudine e dall’abbandono che sperimentò a causa del tradimento compiuto da Giuda, del triplice rinnegamento di Pietro, della subitanea fuga dei discepoli.
Prima della conclusione della veglia, non è mancata poi una preghiera in ricordo di una delle più luminose figure dei nostri tempi, Oscar Arnulfo Romero, il santo martire arcivescovo di San Salvador, ucciso proprio sull’altare, mentre offriva il sacrificio della Messa, colpevole soltanto di aver levato la sua voce in difesa dei poveri e di essersi opposto alla sanguinaria dittatura che si era impadronita del Paese. “Passare dalla devozione alla sequela di Gesù di Nazareth”, questo l’accorato invito finale rivolto da don Luigi ai tanti che hanno ascoltato con attenzione le sue meditazioni.
Cosa resta dunque di questa serata di meditazione e approfondimento con vista – è proprio il caso di dirlo – sulla Pasqua? Innanzitutto, la certezza – per chi ha fede – che la morte non ha avuto l’ultima parola e che quella pesante pietra che chiudeva il sepolcro la notte di Pasqua è stata rotolata via non da mano d’uomo, ma dalla potenza del Signore risorto a vita nuova.
E poi la fiducia e la gioia inestinguibile che ci vengono da questa incrollabile certezza, insieme alle parole che da allora il Signore Crocifisso e Risorto non cessa di rivolgere ai suoi discepoli di ogni tempo perché la loro vita sia autenticamente vera e piena: “Coraggio, non abbiate paura, io ho vinto il mondo”.
A questo link è possibile visualizzare e scaricare la presentazione preparata da don Luigi Mosconi.