Una visita assai gradita: gli alunni della Quarta Elementare alla scoperta della Caritas parrocchiale
di Redazione Sito ·
di Luca T. – 10 Maggio 2024
Le promesse, lo sappiamo bene tutti, bisogna sempre mantenerle e così, giovedì 9 maggio, si è finalmente realizzata una visita a lungo attesa e assai gradita. Fedeli all’impegno preso lo scorso marzo, una quarantina di alunni della Scuola Primaria “Giana Anguissola” di Pontenure (appartenenti a due classi Quarte, per la precisione le sezioni A e C) hanno avuto l’opportunità di fare una capatina alla Caritas parrocchiale di Pontenure e di conoscere meglio alcuni dei volontari che vi operano.
Costituitasi agli inizi del Duemila, su iniziativa di alcuni parrocchiani e dell’allora parroco don Fausto Arrisi, la Caritas parrocchiale svolge la sua attività in stretta collaborazione con i Servizi Sociali del Comune di Pontenure, estendendo la sua competenza al territorio di tutte le parrocchie della Comunità pastorale.
Una visita assai gradita, dicevamo in apertura, quella degli alunni della Scuola elementare, che rappresenta la degna e naturale conclusione di un lungo percorso di approfondimento. È un progetto assai innovativo, infatti, quello intrapreso in ambito scolastico da questi bambini e dalle loro insegnanti, volto a scoprire una realtà, ossia quella caritativa, che è molto spesso dimenticata dalle cronache, eppure rimane ancora oggi assai importante per la coesione del tessuto sociale del nostro territorio e supplisce molto spesso alle manchevolezze dello Stato.
Particolare attenzione è stata posta in questo percorso alle tematiche della solidarietà, della condivisione e del contrasto alle povertà, con l’intento di aiutare ragazze e ragazzi a toccare con mano i “grandi temi” del nostro tempo che non sono certo estranei, come qualcuno potrebbe erroneamente pensare, alla nostra vita quotidiana, ma che al contrario ci coinvolgono in prima persona (volenti o nolenti) e interrogano di continuo le nostre coscienze come cittadini, credenti o meno.
Bambini e operatori della Caritas parrocchiale non hanno certo fatto fatica a fare amicizia e sono stati protagonisti di un riuscito momento di confronto e ascolto, durante il quale sono stati illustrati modalità, finalità ed esperienze concrete vissute nel quotidiano. Invero non si è trattato della prima volta, perché la conoscenza reciproca era già avvenuta in un precedente incontro, svoltosi prima di Pasqua, questa volta presso la Scuola elementare. A quell’incontro era presente anche un’operatrice della Caritas diocesana, che ha supervisionato questo innovativo progetto e introdotto i bambini, attraverso giochi formativi e momenti di ascolto e dibattito, alla comprensione di questa realtà così particolare.
Molte erano state le domande poste dagli alunni delle due classi in quell’occasione, e altrettante sono state le domande poste anche durante la visita di ieri, volte a scoprire dalla viva voce dei volontari curiosità e particolarità sul funzionamento del servizio, che attualmente fornisce un aiuto molto importante, attraverso la distribuzione settimanale di borse viveri, a più di trenta famiglie del nostro paese.
Ad accompagnare i bambini, che a turno hanno avuto modo di visitare i locali e toccare con mano la realtà che i volontari si trovano ad affrontare nel loro impegno generoso e appassionato, sempre ispirato ai valori del Vangelo, le insegnanti che hanno promosso il progetto e accompagnato i loro alunni in questo viaggio così particolare: Mortilla Antonello, Stefania Cortese, Cristina Romano, Elisa Bilzi e Giulia Rossi.
Nella speranza che questa visita non sia un epilogo ma soltanto il primo atto di un lungo cammino da intraprendere assieme, resta solo da ricordare che, prima dei saluti finali e della consueta maxi-foto di gruppo con bambini, maestre e volontari, non è mancato un invito rivolto dai volontari della Caritas ai piccoli visitatori.
La richiesta cioè di essere loro stessi, nella normalità del quotidiano, a compiere un gesto concreto a favore del prossimo, magari depositando un prodotto a lunga conservazione (pasta, zucchero, scatolame, latte) in uno dei cesti collocati in chiesa o presso il supermercato Conad di via Montale. Perché questi gesti saranno forse anche una goccia nel mare, ma il mare non è forse fatto di gocce?