La Madonna del Rosario e la sua festa
di Redazione Sito · Pubblicato · Aggiornato
La Madonna del Rosario e la sua festa
Dal Martirologio Romano: "Memoria della beata Maria Vergine del Rosario: in questo giorno con la preghiera del Rosario o corona mariana si invoca la protezione della santa Madre di Dio per meditare sui misteri di Cristo, sotto la guida di lei, che fu associata in modo tutto speciale all’incarnazione, passione e risurrezione del Figlio di Dio."
La statua della Madonna del Rosario esposta in questi giorni alla destra dell'altare, da più di cinque secoli si trova abitualmente collocata presso l’omonima cappella nel transetto di destra ed è la più antica e preziosa immagine sacra conservata nella nostra chiesa. Risalente al lontano anno 1590, l’antica scultura lignea si presenta secondo uno stile tipicamente barocco. La Beata Vergine è infatti rivestita da due ricchi abiti, una tunica di colore rosso ed un ampio mantello azzurro bordato d'oro, a simboleggiare rispettivamente la Sua natura divina e la volta celeste. La bellezza della statua traspare nella sua forma snella, nel volto misericordioso e dallo sguardo gentile e sorridente. La Vergine reca sul capo una corona, simboleggiante la vittoria, e ha la testa leggermente reclinata verso il Bambino, che sorregge amorevole e devota col braccio sinistro, che porta sul capo come la Madre una piccola corona argentata. Ma il tratto essenziale della scultura è costituito dal braccio destro della Madonna, proteso in avanti, nell’atto di porgere ai fedeli la Corona del Santo Rosario, un evidente e silenzioso invito a recitare la preghiera a Lei più gradita: il Rosario.
L'origine della devozione alla Madonna del Rosario viene attribuita all'apparizione della Vergine Maria a San Domenico di Guzman nel 1208 a Prouille, nei pressi di Tolosa, nel primo convento da lui fondato. Apparendo al santo spagnolo, fondatore dell’Ordine dei Domenicani, la Vergine gli consegnò la corona del Rosario, come risposta ad una preghiera a Lei rivolta per capire come contrastare l’eresia albigese, assai diffusa in quei tempi in Provenza e nella Francia meridionale.
La Chiesa cattolica celebra la festa della Madonna del Rosario il 7 ottobre di ogni anno. Questa festa fu istituita con il nome di Madonna della Vittoria dal papa Pio V, al secolo Antonio Ghisleri), a perenne ricordo della vittoria ottenuta nella battaglia di Lepanto, svoltasi appunto il 7 ottobre del 1571, nella quale la flotta della Lega Santa (formata da Spagna, Repubblica di Venezia e Stato della Chiesa) agli ordini di don Giovanni d’Austria sconfisse in una grandiosa battaglia navale nelle acque greche quella dell'Impero ottomano. Quel giorno il pontefice raccolto in preghiera, per tutta la mattina recitò il Santo Rosario perché la Madonna aiutasse i Cristiani. All’improvviso, a mezzogiorno in punto, il papa ebbe una visione: i Cristiani avevano vinto a Lepanto. Era vero. Per questo, lieto in viso, ordinò: «Fate suonare tutte le campane, fate suonare tutte le campane. Vittoria!». Così egli volle che a mezzogiorno da quel giorno fossero sempre suonate le campane a festa in ogni parrocchia. Anche i marinai della flotta cristiana attribuirono il merito della prodigiosa vittoria alla protezione della Vergine Maria, che avevano invocato recitando con devozione il Rosario prima della battaglia.
Il suo successore, papa Gregorio XIII, trasformò nel 1573 quella giornata nella festa della Madonna del Rosario e promosse l’istituzione delle confraternite del Santo Rosario, i cui membri s’incaricavano delle celebrazioni che venivano svolte in onore della Vergine. Dopo le altre vittorie ottenute dai Cristiani in occasione dell’assedio di Vienna (1683) e della battaglia di Petervaradino (1716), papa Clemente XI istituì la festa del Rosario nella prima domenica di ottobre. Papa Leone XIII dedicò alla recita del Rosario il mese di ottobre, durante il quale volle che venisse recitato ogni giorno. Ora, la memoria liturgica è intitolata alla «Beata Maria Vergine del Rosario».
Il 13 maggio 1590, anche a Pontenure venne istituita la Compagnia del Santissimo Rosario della Immacolata e sempre Vergine Maria, ad opera del frate domenicano piacentino padre Domenico Sesenna. Allo stesso anno, come dicevamo, risale anche l’acquisto da parte della confraternita della nostra statua. «À dì 7 settembre che fu la vigilia della natività della Santissima Vergine Maria à due ore di notte in circa fu portato a Pontenure il Simulacro ò sia effige della Madonna fatta in Piacenza, et fu ricevuta con grandissima festa et ricevuta dal popolo». La mattina successiva l’Arciprete del tempo, don Cristoforo Panigarola, benedisse la statua alla presenza del popolo, e dopo la messa fu portata in processione da otto bambini vestiti di bianco che si aiutarono a vicenda. La spesa per la scultura della statua assommò a duecento soldi circa.
Da allora alla Beata Vergine non è mai mancata la devozione dei Pontenuresi, che in occasione della festa a Lei dedicata la onorano portando in processione la statua e Le offrono con rinnovata venerazione fervide preghiere, canti e omaggi floreali.